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Gen

SEN. NICITA (PD): EMERGENZA SANITARIA PROVINCIA DI SIRACUSA

Inviato il in Politica
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Il Sen Antonio Nicita, anche a nome della Federazione Provinciale del Partito Democratico, nella qualità di Commissario, raccoglie l’allarme e l’appello, autorevoli e documentati, lanciati da Antonio Rotondo, già Primario pediatria, sulla emergenza sanità a Siracusa, che riguarda tutta la provincia con punte di crisi insostenibili a Lentini e a Pachino.
“Registriamo che all’allarme e all’appello lanciati dal Sen. Rotondo, non abbia risposto l’ASP, ma gli Onorevoli Cannata. Invitiamo, in ogni caso, gli On. Cannata a non strumentalizzare politicamente una grave vicenda, proponendo il vecchio adagio “la colpa è di chi c’era prima”, e ad unirsi, invece, alla giusta protesta del Sen. Dott. Rotondo che facciamo nostra.
Quale migliore occasione delle due leggi di bilancio appena approvate dai Governi di destra a Palermo e a Roma vi è stata in questi mesi per risolvere alcune delle emergenze sanitarie nella provincia di Siracusa?
Perché i numerosi emendamenti proposti dal PD e dalle opposizioni sulla sanità siracusana e siciliana non sono stati accolti dal governo nazionale e da quello regionale?
Qui il tema è che non si comprende la ragione per la quale, nella provincia di Siracusa, si preferisca gestire le risorse umane nella nostra sanità, con assegnazioni, turni, designazioni che indeboliscono tutti i presìdi, minandone la funzionalità ed esponendo a rischio i pazienti, anziché lavorare per incrementare le risorse umane ed economiche.
Dal momento che alcune decisioni della ASP provinciale appaiono irrazionali, oltre che inefficaci, e persino rischiose quando alcuni presìdi non hanno personale in alcune ore, è del tutto naturale chiedersi quali logiche la sorreggano. Ci chiediamo: i cittadini vogliono presìdi operativi, funzionanti, efficaci sicuri o vogliono servizi intermittenti e a rischio?
Con riferimento al tema sollevato da ultimo dal Se. Rotondo, va ribadito che la corretta gestione di una buona struttura sanitaria è basata certamente sulla competenza, ma anche su una adeguata organizzazione. L’ attuale carenza di pediatri, come anche di altri specialisti, che stiamo vivendo e che si protrarrà ancora per parecchi anni in quasi tutto il
paese può essere risolta solo grazie a scelte politiche lungimiranti e ad adeguate risorse. E non con micro interventi locali di breve respiro e localistici.
I sen. Nicita, Furlan e Rando hanno annunciato il deposito di una interrogazione al Ministero su tutte le emergenze della sanità in Provincia di Siracusa, richiedendo l’invio di ispettori per ricostruire le decisioni adottate in questi anni.
Oltre a tornare sulla vicenda di Avola, già oggetto di una passata interrogazione, l’interrogazione chiede di sapere se siano stati rispettati i criteri fissati dal D.M. n.70, nell’ambito della rete ospedaliera della provincia di Siracusa;
se in particolare la struttura ospedaliera di Lentini possa continuare ad essere discriminata, depotenziata, e sostanzialmente abbandonata;
se siano state apportate modifiche sostanziali al D.A. 11 gennaio 2019 con la istituzione di nuove unità operative in difformità e contrasto con gli standard nazionali e con gli accordi Stato-Regione riguardanti medesimi, per le diverse discipline sanitarie ospedaliere;
se tutti gli atti deliberativi determinanti modifiche al D.M. 11 gennaio 2019 risultino essere stati sottoposti all’esame della competente Conferenza dei Sindaci per l’acquisizione del relativo parere; se corrisponda al vero che nell’ambito di un presidio ospedaliero non classificato secondo i parametri del D.M. 2 aprile 2015 n. 70, siano presenti due U.U.O.O. della medesima disciplina;
se tutti gli atti deliberativi riguardanti la rideterminazione della dotazione organica risultino coerenti con quanto fissato dal D.A. 11 gennaio 2019;
se siano state operate trasformazioni di posti in difformità e senza preventiva consultazione delle organizzazioni sindacali dei dipendenti;
se l’attuale consistenza della dotazione organica corrisponda ai parametri e ai profili previsti dall’atto aziendale approvato dall’Assessorato Regionale della Salute;
se risulti vero che, ancora oggi, superata la fase emergenziale da pandemia SARS-COV2 la U.O.C. di oncologia sia ospitata in condizione di disagio per le persone assistite al di fuori del P.O. Umberto I di Siracusa e che ancora oggi il PS del medesimo presidio ospedaliero si trovi in locali provvisori, strutturalmente e tecnologicamente inidonei;
se corrisponda al vero che, ancora oggi, con notevoli anni di ritardo rispetto alle previsioni di fine lavoro, il costruendo prefabbricato destinato ad ospitare il nuovo PS e la diagnostica d’urgenza non sia stato completato;
se sia vero che gravi difetti di progettazione e realizzazione abbiano comportato ripetute varianti con sensibile aggravio dei costi previsti (mancata previsione dell’impianto di distribuzione dei gas medicali etc.);
se è vero che il nuovo prefabbricato non sia stabilmente collegato con i costi di fabbisogno del P.O., per la movimentazione protetta dei pazienti;
se è vero che per le caratteristiche realizzative non corrisponda ai principi generali e peculiari di edilizia ospedaliera (infissi, aperture, prevenzione dell’infestazione da insetti, parassiti, roditori);
se, a seguito dell’ulteriore sensibile riduzione delle aree libere da costruzioni, all’interno del P.O. Umberto I di Siracusa, siano irrimediabilmente compromesse le misure di intervento in caso di evento sismico, essendo venuta meno le aree di raduno;
se corrisponda al vero che, per il nuovo P.O. da realizzare nella città di Siracusa, l’assessorato regionale della salute abbia già previsto la riclassificazione quale ospedale di II livello ed abbia già assegnato la somma integrativa all’acconto di programma per l’utilizzo dei posti ex art. 20 l. 67/88;
quali soluzioni si intendano adottare per risolvere stabilmente le gravi carenze di personale e di servizio registrate nell’unità di Pachino”.

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Ospite Domenica, 19 Maggio 2024

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   

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