Esagonoilgiornale.com
VINCIULLO - Mortificante il riconoscimento economico per i presidenti e gli scrutatori dei seggi. Meno di 4 euro l’ora il compenso per il loro lavoro festivo e notturno. Si invita il Governo ad adeguarsi al resto d’Europa!
- Dimensione carattere: Maggiore Minore
- Visite: 270
- 0 Commenti
- Iscriviti a questo post
- Stampa
- Segnalibro
E’ stata diramata da parte del Ministero dell’Interno la Circolare relativa alle competenze dovute ai componenti dei seggi e le relative spese per l’organizzazione delle elezioni dei membri del Parlamento Europeo.
Leggendo questa circolare, i presidenti dei seggi ordinari hanno dovuto prendere atto che il loro compenso è pari a 138 euro, mentre per gli scrutatori e segretari il riconoscimento è pari a 110, 40 euro. Lo dichiara l’On. Vincenzo Vinciullo.
Se proviamo a sommare le ore di lavoro che i presidenti, i segretari e gli scrutatori dovranno svolgere, è superiore alle 34 ore e stiamo parlando evidentemente di lavoro prefestivo, notturno e festivo. Un impegno che si svolgerà su tre giorni e che comporta delle responsabilità non indifferenti.
Il compenso spettante ai presidenti, quindi, è inferiore ai 4 euro, mentre il compenso spettante agli scrutatori e segretari è meno di 3,4 euro all’ora.
E’ chiaro che, ha proseguito l’On. Vinciullo, di fronte a questo compenso che verrà riconosciuto, parecchi presidenti e scrutatori non si recheranno nei seggi e, di conseguenza, fin da adesso si invitano i Comuni ad attivarsi, predisponendo un elenco di presidenti e scrutatori supplenti per evitare il caos degli ultimi anni e, nello stesso tempo, si invita il Ministero dell’Interno a prendere in esame l’ipotesi di aumentare il compenso per i componenti del seggio, aumentandolo ai livelli di quelli europei.
La somma che verrà corrisposta è oggettivamente mortificante, ha concluso l’On. Vinciullo, una paga oraria inferiore a qualsiasi riconoscimento lavorativo prestato in Europa che desta oggettivo scandalo e che viene accettata dai presidenti e dai componenti del seggio come ulteriore dimostrazione di abnegazione nei confronti dello Stato per i sacrifici che dovranno sostenere in questi tre giorni.